martedì 19 dicembre 2023

A Ferrara le intense voci del coro di Santo Spirito

Una domenica di musica e spiritualità nella chiesa di Santo Spirito con il tradizionale concerto del coro omonimo, diretto da Francesco Pinamonti.

Le navate sono immerse in un silenzio carico di attesa.

Il maestro Pinamonti e il Coro polifonico di Santo Spirito fanno il loro ingresso e si dispongono dinanzi all’altare.

Iniziano a intonare il primo brano in programma: “Cantate Domino” di Giovanni Croce.

Ed ecco che l’ambiente comincia a risuonare per le voci intense e delicate.

L’atmosfera si carica di una forte spiritualità. Il pubblico segue con attenzione, immobile in un silenzio partecipe. Al termine del primo canto non scatta l'applauso: è come se gli spettatori temessero di interrompere qualcosa di prezioso, creato dalla tessitura delle voci di coriste e coristi.

Il maestro Pinamonti introduce ogni brano con riferimenti biblici, citando i versi più significativi del testo. La concentrazione aumenta e il concerto assume l’intensità della preghiera. Le navate esaltano le voci del coro, che si perdono negli ampi spazi della chiesa, rimbalzando in modo misterioso ed evocativo.

Il concerto prosegue e gli applausi non si contano. Il pubblico mostra di gradire il programma che, sviluppandosi tra testi di grande spiritualità, giunge poi ai canti natalizi più noti: da “Ding dong merrily on high” a “Jingle bell rock”, chiudendo con alcuni classici fuori programma (“Tu scendi dalle stelle” e “Astro del ciel”).

Al termine dell’esecuzione, rimane in tutti la sensazione di aver partecipato a qualcosa di più di un concerto, di aver gustato la dolce atmosfera delle festività natalizie, di cui c’è tanto bisogno in questi nostri tempi agitati.

Uscendo, non si può fare a meno di notare l’ampia tela di Giacomo Parolini (pittore del Settecento ferrarese) che, dopo varie traversie, torna a farsi ammirare nella chiesa di Santo Spirito.

(Domenico Allocca)





domenica 17 dicembre 2023

La Bella pianura - show



 

A Ferrara "Alida", un film per ricordare una grande attrice

Martedì 19 dicembre, alle ore 17.00 nella saletta del CTU (Centro Teatrale Universitario), in via Savonarola 19 a Ferrara verrà proiettato il docu-film “Alida” di Mimmo Verdesca, un’opera che racconta la carriera e la vita di Alida Valli, una grande protagonista del Novecento. 

La proiezione è organizzata dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia insieme al CINIT-Cineforum Italiano, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici e con il Centro Teatrale Universitario dell’Università di Ferrara.

Interverranno Alberto Boschi, Docente di Storia del Cinema all’Università di Ferrara che parlerà della figura di Alida Valli nel cinema, Alessandro Cuk, critico cinematografico e vicepresidente nazionale dell’ANVGD, oltre che autore della pubblicazione “Alida Valli, da Pola ad Hollywood e oltre” e Paolo Micalizzi, critico cinematografico e autore di numerose pubblicazioni.

Alida Valli, ovvero Alida Maria Laura von Altenburger, era nata a Pola il 31 maggio 1921 ed è morta a Roma il 22 aprile 2006. È stata una delle attrici più celebri e amate del cinema e del teatro del Novecento, una vera leggenda. Nata a Pola, in Istria, ha lavorato in tutto il mondo con registi del calibro di Hitchcock, Welles, Visconti, Antonioni, Pasolini, Bertolucci, Argento, Vadim, Chabrol e tanti altri. Nel 1997 ha ottenuto il Leone d'Oro alla carriera. Una luminosa carriera lunga settant’anni che Cuk ha ripercorso nel libro a lei dedicato. 

Il docu-film “Alida”, con la voce di Giovanna Mezzogiorno, racconta la storia dell’attrice attraverso le parole inedite delle sue lettere e dei suoi diari, arricchendola di altri esclusivi materiali: le fotografie, le riprese private di famiglia, nuove interviste ai figli, ai parenti, agli amici e ai collaboratori più fedeli, e molto altro materiale d'archivio. Il film documentario mostra un quadro completo e mai visto prima della vita di una giovane e bellissima ragazza di Pola che diventò in breve tempo una delle attrici più famose e amate del cinema italiano e internazionale.

(Comunicato stampa)

giovedì 14 dicembre 2023

Chiedi chi erano i Beatles e il maestro Manuzzi risponde

 


<<Quest'anno aggiungiamo al cinema anche teatro, musica e televisione – chiarisce Domenico Allocca, docente responsabile del progetto “ASdC: A Scuola di Cinema” –, il maestro Roberto Manuzzi incontra i nostri studenti per parlare dei Beatles. Grazie a lui continuiamo a preparare la nostra partecipazione alla trasmissione di Telestense "Prima della Prima", che consentirà ai nostri allievi di presentare uno degli spettacoli della stagione d'opera del Teatro Comunale di Ferrara>>. Marcello Corvino, direttore artistico del teatro, ha infatti invitato gli studenti del "Copernico-Carpeggiani" a presentare "Ecce cor meum", il quarto album di musica d'arte di Paul McCartney, un oratorio in quattro parti con testo in latino e inglese, per voci soliste, orchestra, coro giovanile e adulto.

Mercoledì 13 dicembre, la lezione del maestro Manuzzi era intitolata "Chiedi chi erano i Beatles" (rievocando la nota canzone degli Stadio uscita nel 1988) e si prefigge di condurre gli alunni alla scoperta dei quattro di Liverpool anche con l'ausilio di video e filmati.

<<Il maestro Manuzzi – commenta Allocca – ci aiuterà anche nella realizzazione della trasmissione televisiva di Telestense, eseguendo alcune immortali canzoni dei Beatles con la banda filarmonica "Verdi" di Cona, da lui diretta>>.

Il progetto “ASdC: A Scuola di Cinema” giunge così al suo terzo anno di vita e al secondo incontro con Roberto Manuzzi, che è diplomato in sassofono e musica jazz, insegna Musica di Insieme Jazz presso il Conservatorio di Ferrara. Per 26 anni ha fatto parte ininterrottamente del gruppo del cantautore Francesco Guccini, partecipando a più di 500 concerti dal vivo e suonando nei suoi CD e DVD. Parallelamente ha collaborato con importanti musicisti jazz e con orchestre sinfoniche e gruppi cameristici. Come compositore ed arrangiatore ha inciso numerosi LP e CD sia a suo nome che in collaborazione con altri artisti e ha composto musiche per balletti, film, documentari e spettacoli teatrali.

Nelle passate edizione di ASdC, gli studenti hanno incontrato anche Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro Comunale e l’attore Paolo Rossi, Stefano Muroni, attore, scrittore e produttore, Marco Gulinelli, assessore alla Cultura di Ferrara e il videomaker ferrarese Andrea Forlani.

Al progetto è collegato un sito (https://asdc.altervista.org/) curato dagli stessi alunni, che si occupano anche delle riprese video di ogni incontro, mentre una studentessa ha ideato il logo di ASdC.

lunedì 11 dicembre 2023

Settanta anni di cineclub a Ferrara

Il Cineclub Fedic Ferrara festeggia i suoi 70 anni al Circolo dei Negozianti di Palazzo Roverella, sede delle prime iniziative svolte da questo sodalizio negli anni Cinquanta.  Il Cineclub Fedic Ferrara fu fondato con atto notarile del 16 ottobre 1953 per iniziativa del Dottor Giorgio Piacentini e a Palazzo Roverella ha svolto nel 1954 i suoi primi Concorsi sociali e le prime proiezioni ai quali erano stati invitati anche filmmaker Fedic nazionali. Da queste proiezioni emersero alcuni soci ferraresi (Ezio Pecora, Renzo Ragazzi, Massimo Sani) che furono poi assidui partecipanti al Concorso nazionale Fedic di Montecatini Terme e diedero inizio ad un percorso prestigioso del Cineclub Fedic Ferrara che in ben quattro occasioni (1956, 1957, 1983 e 1984) ebbe a fregiarsi del titolo di miglior Cineclub d’Italia. Dopo gli anni Cinquanta in cui alcuni filmmakers si trasferirono a Roma per dedicarsi al cinema professionale ed alla televisione, il Cineclub Fedic Ferrara continuò la sua attività con la presidenza di Fabio Medini e, dopo il trasferimento alla fine degli anni Sessanta suo e di altri attivi soci in altre città per ragioni di lavoro, l’attività riprese negli anni Settanta soprattutto con la presidenza di Marco Felloni, fino a proseguire con la presidenza di Federico Felloni ed oggi di Maurizio Villani. L’appuntamento per festeggiare i 70 anni (1953 – 2023) del Cineclub Fedic Ferrara è nella Sala Verde di Palazzo Roverella mercoledì 13 dicembre, con inizio alle 17.00. Dopo i saluti di Paolo Orsatti e Riccardo Modestino, Presidente e Vicepresidente del Circolo Negozianti, e di Maurizio Villani, avrà luogo una breve relazione del critico e storico del cinema Paolo Micalizzi dal titolo ”Il Cineclub Fedic Ferrara compie 70 anni: nascita ed evoluzione”. Seguirà la proiezione di alcuni cortometraggi nell’intento di sintetizzare, seppure a grandi linee, 70 anni di attività: altre opere saranno presentate mercoledì 20 dicembre in occasione dell’Assemblea generale dei Soci. In programma: “Oggi c’è mercato” (1954) di Massimo Sani e Renzo Ragazzi, cortometraggio imperniato sul “Lunedì ferrarese”, in riferimento al mercato di Piazza Travaglio. Farà seguito “Quattro sedie” (1955) , film sociale dove la sedia è il filo conduttore per quattro storie. Con “Uomini del Delta” (1964) di Fabio Medini, Antonio Bonetti, Tito Ferretti e Paolo Micalizzi si entra nella realtà del Delta cogliendo, con stile neorealistico, una giornata di lavoro di due addetti ad un casone di valle. Del 1980 è “Enola Gay” di Roberto Fontanelli con filo conduttore il viaggio dell’uomo nella sua quotidianità, mentre del 1984 è “Il gesto” di Marco Felloni, ispirato ad una novella di Guy de Maupassant ed interpretato da Teresa Stanchi, Anna Quarzi, Valerio Vicentini ed Elena Felloni. 

(Comunicato stampa)

sabato 9 dicembre 2023

Immagini di una strepitosa Festa dell'Immacolata a Ferrara


 




Per gentile concessione del Teatro Comunale.


 

Amii Stewart alla Festa dell’Immacolata, Ferrara fa un salto nel tempo sotto la pioggia

 


Amii Stewart fa ballare Ferrara nella Festa dell’Immacolata e poco importa se la pioggia, anche se leggera, accompagna tutto il concerto.

Al parco Coletta erano attesti almeno mille spettatori, ma il maltempo non ne ha fermato qualche centinaio: si sono accalcati sotto il palcoscenico per ballare e cantare in the rain.

La cantante statunitense, naturalizzata italiana da metà degli anni Ottanta, salta e danza seguendo i ritmi più scatenati nonostante il freddo e la sua bella età (è nata a gennaio del 1956). Il pubblico fa un balzo indietro nel tempo.


Dopo la spettacolare accensione di viale Cavour, luminarie scintillanti per le feste natalizie, lo spettacolo ha inizio con un simpatico siparietto: Amii scherza con il pubblico per i problemi tecnici. Aspettando di avere tutti gli strumenti collegati, la cantante – da grande show girl – fa battute, improvvisa e canticchia versi buffi, improvvisati per superare l’impasse, accompagnata dalla band, anche questa in gran forma.

Poi parte la musica potente al ritmo del portentoso complesso musicale e la gente batte le mani e balla, sembra che anche la pioggerellina vada a tempo.
Amii balla con un copricapo bianco, come se il tempo non fosse passato per voce e presenza scenica. Anzi, invita gli spettatori (che sono in piedi nei vialetti laterali) a venire a scatenarsi in prima fila, chiede anche aiuto al vice sindaco Lodi, ipotizzando qualche impedimento burocratico.

Che serata per Ferrara. La disco music, sostenuta da un vigoroso ritmo rock e blues, riporta nel passato il pubblico, che ricorda gli anni Ottanta, quando questa musica impazzava e non si comprendeva ancora che sarebbe diventata storia.

Il primo brano è “Knoch on Wood”.

Si può  ballare per il piacere e per vincere il freddo? Il parco Colletta si trasforma in una discoteca a cielo aperto. Amii Stewart chiede di alzarsi in piedi e danzare senza fermarsi. Sembra che musica e ballo superino non solo il freddo ma anche qualche decennio e le canzoni di questi nostri tempi talvolta scialbi e addormentati.

Quando esegue un canto natalizio, qualcuno inizia a ballare romanticamente guancia a guancia.

Ma le feste per l’Immacolata erano già iniziate nel pomeriggio, con l’accensione del maestoso albero davanti alla Cattedrale e una folla che bloccava il traffico, migliaia di spettatori. Anche in piazza, musica e commozione con il Jubilation Gospel Choir, dopo che i vigili avevano posto una corona sotto la immagine della Madonna delle Grazie, protettrice di Ferrara, che è sulla facciata del duomo.

Le iniziative natalizie quest’anno sono organizzate dal Teatro comunale.

Un gustoso fuori programma: dopo i gospel, salgono sul palco i goliardi, che eseguono il “Gaudeamus igitur”, il tradizionale inno degli studenti universitari.

(Domenico Allocca)


 



giovedì 7 dicembre 2023

Vigili in alta uniforme per le festività in Emilia Romagna


Eccoli qua, scintillanti nelle loro alte uniformi tradizionali dell'Emilia Romagna, i vigili di Ferrara che in queste festività saranno per le strade accanto ai cittadini.

Ogni regione italiana possiede la propria divisa da parata.

Storia e tradizione.

Passato e presente. 


martedì 5 dicembre 2023

Alla scoperta di Tresigallo, un piccolo gioiello architettonico della Bella Pianura

 


La città del razionalismo e della metafisica: due appellativi che fanno di Tresigallo un vero e proprio unicum nel panorama italiano, stimolando la curiosità per scoprirne il fascino.

A pochi chilometri dalla città di Ferrara, ed a poco più di mezzora dalla Costa Adriatica, questo piccolo borgo fu in epoca medievale uno strategico centro di confine fra l’esarcato di Ravenna ed il Regno longobardo mentre in epoca rinascimentale divenne il fulcro delle prime attività di bonifica avviate dagli Estensi.

Il suo periodo di massimo splendore avvenne, però, nel XX secolo, più precisamente tra il 1933 e il 1939, grazie soprattutto all’opera di Edmondo Rossoni, nativo del posto e designato Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste nel governo Mussolini a partire dal 1935. Grazie a lui, Tresigallo subì una vera e propria rifondazione, divenendo il luogo perfetto in cui attuare le proprie idee di sindacalismo integrale: costruire una città utopica in cui veder realizzata la collaborazione di classe tra lavoratore e datore di lavoro.


L’ambizioso obiettivo del suo progetto era quello di creare nuove risorse ed opportunità per i propri concittadini ma anche, e soprattutto, un nuovo sviluppo, una maggiore ricchezza ed un crescente benessere per una popolazione povera ed agricola, abituata ad emigrare in cerca di migliori condizioni di vita.


Ecco, quindi, che il primo passo del suo disegno fu quello di costruire una strada di raccordo tra Tresigallo e Ferrara, in modo da aprire il paese ai trasporti ed al commercio, migliorando le condizioni di vita e prosperità dei suoi abitanti. Non fu un caso, quindi, che in soli quattro anni Tresigallo vide la sua popolazione passare da settecento a ben novemila persone.


Diversamente dalle «città nuove» create dal Regime, Tresigallo fu «città di rifondazione», fornita di una dotazione di servizi pubblici all’avanguardia per l’epoca ed assolutamente di prim’ordine: la scuola del ricamo per le ragazze, l’acquedotto, l’Albergo Italia, l’albergo di lusso Domus Tua, l’asilo nido, la scuola elementare, la Sala da ballo Domus Tua, la palestra, il teatro, la colonia post-sanatoriale, il campo sportivo, la Casa del Fascio. E, a fianco di tutto questo, il fulcro operativo della città: un impianto agro-industriale autarchico costituito da oltre dieci stabilimenti di trasformazione e sperimentazione dei prodotti, dalla canapa alla cellulosa. E nessun dettaglio venne trascurato: la città fu arricchita anche con un arredo urbano costituito da cento e più lampioni, panchine, fontane e centinaia di alberi selezionati.


Palazzi ed edifici in perfetto stile razionalista, con precise e ben definite simmetrie, linee pulite ed essenziali, tinte color pastello: geometrie e cromatismi dalla cura straordinaria, che valsero a Tresigallo, la definizione di “Città metafisica”, quasi come se fosse venuta fuori dal pennello di Giorgio De Chirico.

Ancora oggi, a distanza di quasi novant’anni, è possibile immedesimarsi in quegli anni ed immergersi nelle atmosfere del tempo, riscoprendo il fascino dei luoghi più caratteristici e peculiari del periodo, attraverso un affascinante percorso cittadino, dove storia e tradizione si fondono.

Il punto di partenza è la Casa della Cultura che, ora sede della Biblioteca Comunale, fu prima la Casa del Balilla e poi Casa del G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio); era, quindi, il luogo deputato alla formazione fisico-ideologica dei giovani. A fianco della Casa della Cultura troviamo uno dei luoghi più fotografati di Tresigallo, un edificio anticamente destinato a spogliatoi e bagni per i giovani inquadrati nelle formazioni propagandistiche del regime: denominato “Sogni”, è oggi l’Urban Center della città.

Altro edificio iconico è il Teatro ‘900, costruito a più riprese tra il 1933 e il 1939 dagli operai tresigallesi; Edmondo Rossoni, divenuto Ministro dell’Agricoltura, portò qui la grande opera lirica, ospitando tra gli altri l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Mario Mascagni. Particolarmente caratteristica Piazza della Rivoluzione o della Repubblica, con al centro una fontana con sculture bronzee di gazzelle, che si colloca lungo l’asse urbano che collega simbolicamente il luogo del lavoro, la zona industriale, al luogo della memoria, il cimitero. Tale luogo è circondato da un muro di cinta che viene spezzato, per sottolinearne l’ingresso, da un poderoso portale a trifora a chiusura del segmento urbano. Al suo interno è custodita la tomba celebrativa di Edmondo Rossoni e, tra le particolarità del luogo, la totale assenza del simbolo della croce. Il cimitero ha anche da poco ottenuto il riconoscimento del marchio “Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna”.

Tra gli altri luoghi rilevanti, un passaggio lo meritano indubbiamente la Colonia Post Sanatoriale, che durante il periodo della rifondazione del paese ospitava donne in fase di convalescenza in vista del loro reinserimento lavorativo, la Chiesa di Sant’Apollinare Martire, con il porticato dall’impianto curvilineo e dalla forte simmetria che enfatizza prospetticamente l’intero snodo urbano, la Casa del Ricamo, vero e proprio centro didattico-formativo destinato alle ragazze madri che facilitava l’integrazione delle giovani nel mondo del lavoro e nella società, e la monumentale Casa del Fascio, un tempo sede del Partito Nazionale Fascista locale e tra gli edifici più rappresentativi del regime.

L’atmosfera delle festività natalizie renderà questo gioiello architettonico ancora più bello, con le vie e le piazze di Tresigallo e delle località limitrofe che verranno vestite a festa. L’accensione ufficiale delle luminarie avverrà venerdì 8 dicembre e durante tutto il mese saranno numerose le iniziative legate al Natale, tra laboratori per bambini, momenti musicali, esposizioni artistiche e spettacoli teatrali. Nei giorni 7-8-9-10 e 15-16-17 dicembre, inoltre, Tresigallo farà da cornice alla tradizionale festa “A zzuen al maial in piaza”, la sagra dedicata alla lavorazione della carne del maiale che ripropone l'antico rito che si svolgeva nelle case dei contadini con l'avvicinarsi delle feste.

(Comunicato stampa)

domenica 3 dicembre 2023

Con Roberto Pazzi scompare una voce ferrarese della Grande Letteratura

 


Docente, scrittore e poeta. Era facile incontrarlo per le vie del centro, dove aveva scelto di risiedere, nonostante la notorietà internazionale delle sue opere, testimoniata dalle innumerevoli traduzioni in altre lingue. Non lo incroceremo più, ma rimane vivo nei suoi testi.

Di seguito riporto un mio articolo su una delle sue ultime apparizioni pubbliche, per ricordare il regista Giuliano Montaldo.


Giuliano Montaldo si è spento lo scorso 6 settembre e Ferrara accende i riflettori su di lui, dedicandogli un pomeriggio di cinema e riflessione. A organizzare l'appuntamento, lunedì scorso presso il Circolo dei Negozianti, Paolo Micalizzi, storico del cinema e critico cinematografico, che ha ricordato di averlo incontrato nel 1987,quando stava girando "Gli occhiali d'oro" e di averlo poi avvicinato per una intervista, nella quale il regista esaltava la bellezza di corso Ercole I d'Este, location ideale per i film. Per l'entusiastica partecipazione del pubblico ferrarese alle riprese della sua pellicola, Montaldo volle girare il documentario "Ferrara, la città spettacolo" (proiettato - appunto- lunedì)


, che  racconta le principali opere cinematografiche ambientate nella città estense. 

Alla realizzazione aveva partecipato anche Roberto Pazzi, noto scrittore ferrarese,  che è intervenuto all'iniziativa, ricordando di aver  "prestato" qualche poesia per commentare le immagini, in particolare si è soffermato su  quella in cui evocava le presenze dei morti (duchi e dame estensi), avendoli immaginati mentre si affacciavano alle finestre del castello. Pazzi ha declamato alcuni versi dell'Orlando furioso, 《gioia dei sensi e  gioco del fato》.

Micalizzi ha concluso, ricordando le interpretazioni di Montaldo in vari film di altri colleghi registi e anticipando le tante iniziative che sono in preparazione per esaltare Ferrara e la sua lunga storia cinematografica. 

(Domenico Allocca) 

venerdì 1 dicembre 2023

Natale a Ferrara cullati dai giovani talenti del Conservatorio Frescobaldi

 

Il Natale a Ferrara arriva con cori Gospel, voci bianche e archi barocchi. Nella suggestiva atmosfera del Ridotto del Teatro Comunale, gli alunni del Conservatorio Frescobaldi si esibiscono con la freschezza e l’intensità del proprio talento, guidati da formidabili maestri, in occasione della sedicesima edizione del festival “InCorde”.

Anche tra il pubblico ci sono tanti ragazzi, che arrivano per ascoltare amici e compagni. La sala è già piena molto prima dell'inizio del concerto.

La signora in felpa e scarponcini commenta: <<La mia bimba è nel coro, una bella esperienza formativa>>.
La nonna in cappottino attillato, trucco impeccabile e foulard raffinato spiega alla vicina: <<I ragazzi sono sempre in giro. Le iniziative del Frescobaldi sono stimolanti e offrono la possibilità di mettersi alla prova>>.
Una mamma scalpitante indica la figlia, che si appresta a suonare nell’orchestra giovanile, ed evidenzia: <<Ha studiato tanto, è tanto brava>>. Un giornalista digita il suo articolo sullo schermo dello smatphone, mentre una studentessa completa la composizione di un testo sul suo pc portatile.
Dalla porta, che si apre sulla sala del backstage, si intravede una nidiata di cuccioli pronti a misurarsi con il pubblico, imbracciando strumenti musicali e fogli di spartito.

Il programma è confezionato mescolando interessi spirituali e culturali, amalgama il repertorio colto e quello più popolare.

Il concerto ha inizio.


Una signora porta il tempo, muovendo il capo a ritmo delle chitarre
nel brano di Villa-Lobos

(nei box in basso sono riportati il programma e l’elenco completo di allievi e docenti)

L’Angel fly del maestro Manolo da Rold fa venire i brividi, con il fruscio delle voci bianche da lui dirette. Con gli archi del Concerto di Arcangelo Corelli, la musica barocca fa irruzione nella sala, ma è con Quanno nascette Ninno, che si entra nel vivo della tradizione natalizia per lasciarsi poi trascinare dal coro Gospel di Roberto Manuzzi e Marta Ravaglia: il pubblico viene travolto dalla genuina gioia del Natale e si lascia coinvolgere, portando il tempo con lo schiocco delle dita e il battere le mani.

Alla fine dell’esecuzione tutti rimangono seduti, aspettando che la magia continui, ma il concerto è finito e si torna a casa con il cuore un po’ più leggero.

(Domenico Allocca)









Una serata francese a Ferrara

  In un palazzo Naselli Crispi illuminato a festa è andata in scena questo pomeriggio la rassegna di concerti organizzata dal conservatorio ...