martedì 31 dicembre 2024

Ferrara: da Natale a Capodanno cori, luci e fuochi d’artificio

Le ore corrono veloci verso il conto alla rovescia di fine anno e sugli spalti del castello estense i fuochi d’artificio sono già predisposti per l’esplosione finale, che saluterà questo vecchio 2024 per introdurre l’anno che verrà. Schiere di caplit sono pronte a gettarsi nelle pignatte colme di brodo e nelle cucine ferraresi pigre salame da sugo attendono appese a un filo di troneggiare sulle tavole imbandite a festa.

Già da Natale le vie della città sono state illuminate da 130 chilometri di luminarie con viale Cavour, che brilla su tutti, con i suoi alberi tanto luminosi da fare invidia al miglior parco dei divertimenti Disney. Ma anche Ferrara ha il suo Winter Park: al parco Coletta grandi e piccini sono allietati da varie attrazioni e principalmente dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio. La ruota panoramica, invece, gira davanti al centro commerciale in via Bologna.

Ieri sera, il coro “Il nostro canto libero” ha animato la cena alla mensa dell’Associazione Viale K, chiudendo un dicembre denso di appuntamenti: infatti si era già esibito con la Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Cona (diretta dal maestro Roberto Manuzzi e dal vice Federico Cavalieri) al centro sociale “Quadrifoglio” di Pontelagoscuro (venerdì 13) e al “Palaferio” di Cocomaro di Cona (il 14), eseguendo sia brani classici della tradizione natalizia (da “Tu scendi dalle stelle” a “Carol of the Bells”) che colonne sonore (un medley di John Williams: da “Star Wars” a “Indiana Jones” e “Harry Potter”), fino a cimentarsi nel celeberrimo “Brindisi” della “Traviata” di Verdi. E domenica 15 “Il nostro canto libero” ha allietato anche il pomeriggio al residence per anziani di via dei Tigli, confermando la sua vocazione a coniugare bel canto e solidarietà sotto la direzione del maestro Diego Buriani.

Ma è stato anche un Natale di concerti e meditazioni: don Massimo Manservigi ha organizzato due serate nella chiesa di Santo Stefano, alternando musica e riflessioni sul significato di questo particolare periodo dell’anno. Sabato 21 si è esibita l’Accademia corale “Vittore Veneziani”, diretta da Teresa Auletta e dal maestro collaboratore Francesco Bighi, proponendo una esecuzione di raffinata bellezza e spiritualità, imperniata sul testo latino “O magnum mysterium”, che narra il mistero della nascita di Cristo, esaltando la figura della Beata Vergine, che <<ha meritato di portare in grembo il Signore Gesù>>. Ne sono state eseguite nove versioni (composte da autori di varie epoche), tra cui quella di Paolo Rosini, presente in chiesa. 

Il giorno successivo, la serata è stata animata dal “Diamond Ensemble” (formazione composta da strumenti a fiato e corda con la pregevole voce del soprano Mirella Golinelli) e dal coro “I Polifonici della Schola Cantorum”, diretti da Alberto Bianchi. E anche questo concerto ha raggiunto alte vette di virtuosismo senza tralasciare la componente emotiva e sentimentale con un suggestivo impatto sul pubblico, che ha dimostrato di apprezzare l’estro e la creatività dei protagonisti impegnati in musiche di Haendel, Bach e Scarlatti, eseguite in forma originale e preziosa.

Pure in queste feste Ferrara si conferma città della musica: difficile riportare tutti gli eventi, basti ancora ricordare la “Sinfonia a cielo aperto “ di domenica 15 con le bande musicali di Ferrara, Cona e Voghenza, che hanno sfilato per le vie del centro storico, partendo da tre diversi punti e incontrandosi sotto l’albero di Natale, posto davanti alla Cattedrale, nella quale è ancora possibile ammirare l’enorme tradizionale presepe.        

(Domenico Allocca)








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