martedì 22 ottobre 2024

A Ferrara un festival per l'ambiente

Folto pubblico all'anteprima del Ferrara Film Corto Festival, spettatori di ogni età questa sera hanno affollato il Notorius Cinemas per assistere alla proiezione del cortometraggio "Sans Deus" del filmmaker ferrarese Alessandro Rocca e del film d'animazione "Ozi", per riflettere sulla piaga della deforestazione. Per la settima edizione la kermesse, dedicata ad ambiente e musica, ha compiuto un salto di qualità: quattro sedi (appuntamenti anche in sala Estense, ex refettorio di San Paolo e spazio Factory Grisù) per seguire 23 cortometraggi italiani e 20 esteri (provenienti da 18 paesi), che concorrono per l'assegnazione di 10 premi attributi da una giuria di professionisti,  ma anche da una di studenti delle scuole superiori di Ferrara.  Nei giorni del festival (fino a sabato 26) sono in programma anche workshop, conferenze e concerti.


La manifestazione è realizzata da un nutrito e affiatato team di giovani entusiasti: Eugenio Squarcia (direttore artistico), Simonetta Sandri (ufficio stampa e  comunicazione) e Sergio Gessi ( presidente), solo per citarne alcuni.

Il festival prosegue domani con un fitto programma, che si sviluppa lungo tutta la giornata ed è consultabile sul sito www.ferrarafilmcorto.it.

(Domenico Allocca)

lunedì 21 ottobre 2024

Ciao Paolo, the end

 

Se ne andato sabato pomeriggio all’età di 86 anni Paolo Micalizzi, critico e storico cinematografico. Era impegnato, come al solito, nell’organizzazione di varie iniziative (mi aveva telefonato venerdì per parlare dell’omaggio a Florestano Vancini in occasione del cinquantesimo di “Amore amaro”) per il Centro Documentazione Studi e Ricerche, una delle sue creature: fondato con la collaborazione del Circolo dei Negozianti e del CDS Cultura Odv, che sarà opportuno intitolare a lui al più presto.

Una lunga carriera, iniziata con vari incarichi nel mondo giornalistico e poi stabilizzatasi con il ruolo di addetto alla comunicazione per la Montecatini di Ferrara. Ma è difficile ricordare la sua vasta attività, sempre all’insegna del fascino della Settima Arte. <<Una vera enciclopedia del cinema italiano e ferrarese>>, come ha ricordato il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri. Ha scritto una quindicina di testi fondamentali per la storia del cinema locale, approfondendo la conoscenza di cineasti ferraresi noti e meno: da Carlo Rambaldi a Florestano Vancini, da Gianfranco Mingozzi ad Antonio Sturla. Collaboratore del “Resto del Carlino” e del settimanale cattolico “La Voce di Ferrara - Comacchio”, direttore della rivista “Carte di Cinema” e instancabilmente impegnato con numerosi e vari incarichi nella Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub), solo per ricordarne uno: il Premio Fedic alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Ci lascia con il ricordo della sua eleganza e competenza, ma anche con una enorme mole di articoli, documenti, manifesti, foto sulla musa, che lo ha affascinato di più, ispirandoci tutti con la sua infaticabile passione.

(Domenico Allocca)

giovedì 17 ottobre 2024

Dalla Tanzania a Venezia, passando per Poggio Renatico


Se Venezia è una città magica, la Biennale Arte non è da meno: passeggiando per calli e campielli ci si può imbattere nel “Tanzania Pavilion”, ospitato in alcune graziose salette al piano terra della Fabbrica del Vedere (curioso museo che presenta un interessante percorso espositivo sull’immagine e la visione) e dedicato all’esposizione di opere provenienti dal piccolo stato africano.

E Poggio Renatico che cosa c’entra? A realizzare il padiglione è stato Enrico Bittoto, esperto di arte moderna, avanguardie storiche, sociologo e segretario della Fondazione Carlo Fornasini, importante istituzione del comune ferrarese. Bittoto da anni cura i rapporti con gli artisti della Tanziana e, per questa sessantesima edizione della Biennale veneziana, ha dato spazio a opere di varia tipologia: dai quadri alle xilografie, dalle installazioni site-specific a originali maschere-aeroplani. L’esposizione si intitola “A Flight in Reverse Mirrors”: in quattro stanze immaginarie vengono rappresentate altrettante epoche della storia della Tanzania, si va dalla fine dell’Ottocento al primo ventennio del 2000 fino a spingersi verso un futuro, che è anche presente decontestualizzato.

Nell’ultimo spazio viene rappresentato uno spirito invisibile, simboleggiato da una falena, che vola attraverso tutti gli altri ambienti della mostra. Si tratta di un percorso metaforico, che intende esplorare i temi del viaggio, della migrazione, del nomadismo e delle trasformazioni imposte dai cambiamenti ambientali. Per dare l’idea del movimento, l’artista Naby ha realizzato delle originali maschere volanti.

Ma torniamo a Poggio Renatico, dove la Fondazione Fornasini (da sempre impegnata in vari progetti per il territorio) negli ultimi anni ha collaborato con l’amministrazione comunale per il recupero della torre Fornasini Lambertini del 1200. Ma l'intervento più rilevante è stato il restauro di un gioiello architettonico locale: il castello Lambertini, che era stato danneggiato dal sisma del 2012. Una catastrofe è diventata occasione di rinascita e rilancio, infatti non solo la struttura è stata ricostruita (sostituendo la torre centrale crollata con una struttura in acciaio corten), ma anche ampliata, valorizzando i locali seminterrati, che sono stati riportati alla luce con un restauro rispettoso e intelligente. Così Poggio Renatico è ritornato in possesso del suo simbolo più antico, ma ha guadagnato anche nuovi spazi per le associazioni, gli ambulatori medici, la biblioteca, le aree espositive e il presidio della polizia municipale. Molto del lavoro è stato svolto con passione e dedizione da Gianni Rizzioli: prima da direttore tecnico del Comune e poi da pensionato, che ama il proprio paese. Tanti i progetti, che sono stati realizzati e vengono ancora messi in cantiere, tra questi il “Parco del Ricordo”: una vasta area verde con attrezzature sportive, un laghetto con avifauna autoctona, una fontana storica riposizionata, un’arena per gli spettacoli, la ricostruzione in rete zincata di un’altra torre crollata col sisma.

(Domenico Allocca) 





lunedì 14 ottobre 2024

Ottobrata al Mondo Agricolo Ferrarese con filarmonica e coro

In una perfetta domenica di autunno, ieri al MAF (Centro di documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese) c’era posto per storia e musica: interventi di docenti universitari ed esperti con concerto della Filarmonica “Verdi” di Cona e del coro “Il nostro canto libero”.

ll cielo è sereno e l’aria tiepida. La via Imperiale a San Bartolomeo in Bosco taglia come una lama perfetta la ridente pianura ferrarese. Nel bel mezzo degli ampi campi, c’è un’oasi di festa: sorridenti famiglie con bambini si muovono negli spazi museali tra attrezzi quotidiani e imponenti macchine agricole, che raccontano la storia millenaria di un popolo tradizionalmente legato alla terra. Il piacevole brusio dei giochi dei bambini e delle chiacchiere degli adulti viene interrotto dal suono degli strumenti della Filarmonica Verdi (diretta da Roberto Manuzzi e Federico Cavalieri), a cui si aggiungono poi le voci del coro “Il nostro canto libero”, con la direzione di Diego Buriani. Viene eseguito l’Inno di Mameli, a cui seguono colonne sonore di film (“Amarcord” e “A million dreams”) e brani pop (dai “I migliori anni della nostra vita” alle hit dei Beatles “Penny Lane” ed “Hey Jude”) insieme a tante altre musiche e c’è anche spazio per l’esecuzione di un classico ferrarese “Al Ruzan”.

Ad aprire il pomeriggio, i saluti di Pier Carlo Scaramagli (presidente del Maf) e Davide Guarnieri (direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara), poi gli interventi di Giuseppe Lipani (Università di Ferrara), Gian Paolo Borghi e Carlo D’Onofrio, rispettivamente consulente scientifico e collaboratore del Maf.

Il sole si avvia al tramonto e il pubblico lascia lentamente gli spazi museali, conservando il ricordo di una piacevole domenica d’autunno nella campagna ferrarese.

Ma il Maf è sempre attivo e tante sono le sorprese che ancora ha in serbo. Basta tenere d’occhio il sito del secondo museo agricolo dell’Emilia Romagna (https://www.mondoagricoloferrarese.it).

(Domenico Allocca)


Foto iniziale: Roberto Targa.


sabato 12 ottobre 2024

Studenti - ciceroni a Palazzo Don Giulio di Ferrara

I giovani ciceroni dell’ “Aleotti” aprono la residenza dedicata al più bello e gaudente rampollo della dinastia estense: don Giulio d’Este.

Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano, per la tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Da nord a sud della Penisola 700 luoghi straordinari, poco conosciuti e valorizzati oppure insoliti e curiosi, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in trecentosessanta città italiane, fra cui Ferrara.

In occasione delle Giornate Fai di Autunno, la Delegazione di Ferrara, aprendo ai visitatori alcuni beni, che hanno segnato la storia della città, dà ancora una volta fiducia agli studenti dell’ “Aleotti”.

Il palazzo, che fa bella mostra di sé al civico 16 di corso Ercole I d’Este ed è attualmente Prefettura, sarà ammirato dai visitatori grazie all’opera di ventiquattro studenti dell’Istituto Tecnico CAT, preparati dalla professoressa Paola Di Stasio.  Con la docente, sostenuta dalla Dirigente Francesca Apollonia Barbieri, l’Istituto giunge alla ragguardevole quota di ben sedici beni aperti in  undici anni di collaborazione con la Delegazione FAI Ferrara, il cui capo, architetto Barbara Pazi mira a rafforzare le sinergie con il mondo della scuola.

Ancora una volta studenti, docenti e dirigente dell’Istituto “Aleotti”, hanno accettato di mettersi in gioco, nell’ottica della valorizzazione e della conoscenza di questi contesti, come la Prefettura di Ferrara, spesso considerati solo “funzionali”, da ogni punto di vista: culturale, storico, artistico, formativo, di metodo e istituzionale.

Da settimane i ragazzi si preparano: effettuano sopralluoghi, partecipano alle lezioni, esaminano mappe, planimetrie e fotografie. Nei giorni di sabato 12 e domenica 13 guideranno il pubblico fra le sale del palazzo, avvalendosi anche della guida del prof. Alessandro Tagliati.

Ricordando le precedenti  edizioni delle Giornate FAI ecco l’elenco dei beni aperti dai ciceroni dell’ “Aleotti”: il Palazzo Polo già Fabiani Genta (attualmente Ufficio Scolastico Provinciale), la Basilica di San Giorgio fuori le mura e l’attiguo convento, il Monastero e la chiesa delle Carmelitane, il Monastero e la chiesa delle Clarisse, l’Ospizio degli Angeli (attualmente ASP), il Palazzo Trotti Mosti Estense (attualmente Facoltà di Giurisprudenza), il Quadrivio novecentista (Sala Boldini, Museo di Storia naturale, Conservatorio Frescobaldi con la cella di Tasso, la scuola “Alda Costa”), l’Impianto idrovoro di Codigoro, la delizia estense del Belriguardo a Voghiera, la Casa Minerbi dal Sale, le ville Liberty in viale Cavour (villa Melchiorri, villa Amalia, Palazzo Panfilio), gli edifici degli Istituti Einaudi e Varano, il Castello estense di Ferrara, il Palazzo Bevilacqua Costabili, il Castello Lambertini a Poggio Renatico.

L’ “Aleotti”, così, insegna, tramite un compito di realtà, ai propri studenti l’importanza della conoscenza nel senso più ampio del termine e della valorizzazione delle nostre città e dei nostri beni quali testimonianza della nostra identità e civiltà.

Ai giovani, “Apprendisti Ciceroni”, è stato affidato il compito di accompagnare i visitatori in questo viaggio.  

Orari di apertura di Palazzo don Giulio d’Este:
Sabato 10.00 – 13.05 / 14.30 – 18.35 (ultimo ingresso 17.50)
Domenica 10.00 – 13.05 / 14.30 – 18.35 (ultimo ingresso 17.50)

(C.S.)

Officina per voci angeliche a Ferrara

 


Una serata tra voci angeliche: il concerto inizia con il “Komm, suBer Tod” di Bach e per oltre un’ora nella chiesa di Santo Stefano a Ferrara si ode musica religiosa di ogni epoca, dalle cantigas de Santa Maria medievali fino a brani dei nostri giorni.

Ieri sera venticinque tra cantori e direttori si sono esibiti, dopo dieci mesi di prove (da gennaio a ottobre di quest’anno) nell'ambito della classe di composizione corale e direzione di coro, un progetto del conservatorio "Frescobaldi " di Ferrara, organizzato da Michele Napolitano. L’idea è di mettere insieme professionisti e non, allievi e maestri per confrontarsi, stimolarsi a vicenda, sperimentare e così raffinare le capacità canore, ma anche gestuali e di concertazione. Proprio per sottolineare l’aspetto del lavorare insieme e del mettere in comune energie e idee, Napolitano definisce le classi, ricorrendo alla originale denominazione di “Officina dei direttori” e “Officina delle voci”. Differente è la provenienza degli artisti: Teresa Auletta, ad esempio, dirige anche la prestigiosa corale “Vittore Veneziani”, ma in questa occasione è sia direttrice che corista, Federico Cavalieri (vice-direttore della Filarmonica “Verdi” di Cona) guida la corale, ma canta anche da basso, Daniele Sconosciuto è direttore del Coro giovanile dell’Emilia Romagna; solo per fare alcuni nomi (ma sono tutti elencati nel riquadro della pagina).

Ferrara si conferma, così, città della musica, luogo ideale per il bel canto, fucina di talenti.

Il tempo vola in una atmosfera preziosa e rarefatta, passando da una “Ave Maria” (di Real) a un “Pater Noster” (Kedrov), da un entusiasmante “Laudate Dominum” (Sisask) all’ “O sacrum convivium” (Molfino), che vede schierati tutti i venticinque cantori per concludere la serata nell’alto dei cieli.

(Domenico Allocca)





sabato 5 ottobre 2024

Ferrara Internazionale

Per tre giorni nelle strade cittadine è possibile incrociare la giornalista di New York, il docente universitario cinese e lo scrittore ucraino. Ma sono solo alcuni esempi: 170 giornalisti sono convenuti per la 18ma edizione del festival "Internazionale", che porta a Ferrara voci e pensieri da tutto il mondo per riflettere sul nostro pianeta (fino a domani).

Così la giovane direttrice del giornale universitario "Columbia Daily Spectator, Isabella Ramirez racconta le proteste nel campus dell'importante ateneo newyorkese, conducendo il pubblico nei giardini occupati dalle tende degli studenti che manifestano contro la guerra a Gaza.
Lo scrittore ucraino Andrei Kurkov illustra la storia, le tradizioni e la cultura del proprio paese, spiegando perché gli ucraini non si lasceranno sottomettere dal loro scomodo vicino, che ha sempre rappresentato una minaccia. Il professor  Wang Hui (Università Tsinghua di Pechino), stimolato dalle acute domande di Lorenzo Marsili (Berggruen Istituite Europe), racconta la Cina tra comunismo e capitalismo, frenetico sviluppo e riscoperta delle tradizioni, subalternità all'occidente e temibili successi economici.
Ogni mattina si inizia con la rassegna stampa europea a Palazzo Naselli Crispi, poi vengono presentati libri e svolti incontri in vari luoghi cittadini. Tutta Ferrara si apre al mondo e per strade e piazze si respira un'aria internazionale, ma si incontrano anche famiglie, giovani, operai e universitari, che arrivano da altre città e paesi per ascoltare, riflettere e cercare di comprendere dove stiamo andando.
Seguire tutti gli incontri è impossibile, ma di certo si tratta di una  occasione per allargare gli orizzonti in questo tranquillo angolo della nostra bella pianura.
(Domenico Allocca) 


venerdì 4 ottobre 2024

La Cattedrale di Ferrara è libera

 

Fervono gli ultimi preparativi. Domani pomeriggio la Cattedrale aprirà le sue porte con una novità: le navate di sinistra vengono liberate completamente da ponteggi, tubi e cellophane. Alcuni mesi fa si era proceduto con la sezione centrale e la parte destra, da domani l'intero ambiente interno ritornerà al suo originale splendore pre-sisma.

In verità rimangono ancora alcune reti sospese, ma di certo i ferraresi potranno tornare a sostare e pregare nel maggior tempio cittadino.

Commessi e custodi oggi pomeriggio stanno alacremente effettuando le ultime pulizie e domani sarà di nuovo festa. 

(Domenico Allocca) 








Una serata francese a Ferrara

  In un palazzo Naselli Crispi illuminato a festa è andata in scena questo pomeriggio la rassegna di concerti organizzata dal conservatorio ...