In una perfetta domenica di autunno, ieri al MAF (Centro di documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese) c’era posto per storia e musica: interventi di docenti universitari ed esperti con concerto della Filarmonica “Verdi” di Cona e del coro “Il nostro canto libero”.
ll cielo è sereno e l’aria tiepida. La via Imperiale a San Bartolomeo in Bosco taglia come una lama perfetta la ridente pianura ferrarese. Nel bel mezzo degli ampi campi, c’è un’oasi di festa: sorridenti famiglie con bambini si muovono negli spazi museali tra attrezzi quotidiani e imponenti macchine agricole, che raccontano la storia millenaria di un popolo tradizionalmente legato alla terra. Il piacevole brusio dei giochi dei bambini e delle chiacchiere degli adulti viene interrotto dal suono degli strumenti della Filarmonica Verdi (diretta da Roberto Manuzzi e Federico Cavalieri), a cui si aggiungono poi le voci del coro “Il nostro canto libero”, con la direzione di Diego Buriani. Viene eseguito l’Inno di Mameli, a cui seguono colonne sonore di film (“Amarcord” e “A million dreams”) e brani pop (dai “I migliori anni della nostra vita” alle hit dei Beatles “Penny Lane” ed “Hey Jude”) insieme a tante altre musiche e c’è anche spazio per l’esecuzione di un classico ferrarese “Al Ruzan”.
Ad aprire il pomeriggio, i saluti di Pier Carlo Scaramagli (presidente del Maf) e Davide Guarnieri (direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara), poi gli interventi di Giuseppe Lipani (Università di Ferrara), Gian Paolo Borghi e Carlo D’Onofrio, rispettivamente consulente scientifico e collaboratore del Maf.
Il sole si avvia al tramonto e il pubblico lascia lentamente gli spazi museali, conservando il ricordo di una piacevole domenica d’autunno nella campagna ferrarese.
Ma il Maf è sempre attivo e tante sono le sorprese che ancora ha in serbo. Basta tenere d’occhio il sito del secondo museo agricolo dell’Emilia Romagna (https://www.mondoagricoloferrarese.it).
(Domenico Allocca)
Nessun commento:
Posta un commento