Con la proiezione del film “Torquato Tasso” del 1914 d Roberto Danesi si conclude nel Salone d’Onore di Palazzo Roverella il ciclo dedicato a “Ciak su un territorio” organizzato dal Centro Documentazione Studi e Ricerche Cinema Ferrarese promosso dal Circolo Negozianti insieme a CDS Cultura OdV. L’appuntamento è per mercoledì 26 Giugno con inizio alle ore 21. “Torquato Tasso” di Roberto Danesi fa parte dell’iniziativa relativa a “Il Castello Estense nel Cinema” che sarà introdotta dal critico e storico del cinema Paolo Micalizzi, che del Centro è anche Direttore, dopo il saluto istituzionale di Paolo Orsatti, Presidente del Circolo Negozianti. “Torquato Tasso” è un film interpretato da due attori importanti di quel pperiodo, Mario Roncoroni e Sigurd Trier ed è stato realizzato a Ferrara, Sorrento e Roma, luoghi in cui è vissuto il nostro grande poeta, autore del celebre poema epico “La Gerusalemme liberata”. Il film è stato realizzato soprattutto nel Castello Estense dove si vede la vita di corte e la prigionia del poeta nei sotterranei del Castello da dove poi fugge per Pontelagoscuro dove incontra dei briganti che lo riconoscono e lo lasciano poi andare facendogli proseguire la fuga. La presenza della troupe a Ferrara è testimoniata da alcune cronache giornalistiche che riferiscono che una mattina del 1913 il Castello Estense si popolò di una strana folla di armigeri e cortigiani cinquecenteschi, “messeri dal fiero cipiglio, imponenti guerrieri con tanto di corazza e celata”. Lo spettacolo attraeva e la folla si riversa lungo il muretto della fossa del Castello attenta a quanto avveniva giù nelle acque. Una ripresa importante venne tentata dall’alto di una barca. Senonché l’imbarcazione si capovolse e cortigiani ed armigeri si misero a diguazzare “come tante anitre selvatiche”. I pompieri accorsero al salvataggio e “ qualche barba fittizia rimase galleggiante nell’acque mentre gli storici personaggi venivano prestamente riasciugati nella non lontana locanda del Persico”. Nel film le immagini del Castello sono evidenti, soprattutto quando Torquato Tasso si cala con una fune nelle acque del fossato fuggendo dalle prigioni, grazie all’aiuto dell’amata Eleonora. Il film, che era pubblicizzato come “ un meraviglioso capolavoro d’arte”, dette scandalo perché una scena mostrava “ le parti settentrionali” di Eleonora mentre lei entra nella prigione di Torquato Tasso. Il film faceva parte dell’interesse che allora il cinema italiano aveva per i personaggi e per le grandi rievocazioni storiche. Nella sua conversazione Paolo Micalizzi mostrerà anche alcune scene di film in cui il Castello Estense appare nella vicenda narrata”. Tra essi, “La lunga notte del ‘43”(1960) di Florestano Vancini , “Il giardino dei Finzi Contini”(1970) di Vittorio De Sica, “Gli occhiali d’oro”(1987) di Giuliano Montaldo e “Il mestiere delle armi”(2001) di Ermanno Olmi.