La provincia di Ferrara è un territorio intriso di storia; grazie soprattutto alla presenza della Casa d’Este, che ha governato Ferrara ed il suo territorio dal 1264 al 1598, non è, infatti, raro imbattersi in preziose ed uniche testimonianze di quella che fu una delle più importanti signorie nel panorama italiano rinascimentale.
Se il quartier generale della famiglia era, ovviamente, a Ferrara, gli estensi affermarono il proprio dominio sul territorio costruendo un’imponente rete di monumentali residenze, chiamate Delizie; una sorta di sedi decentrate del governo, con un ruolo strategico nella bonifica del territorio, ma anche luoghi destinati agli svaghi, al riposo ed alla caccia nelle estese campagne ferraresi. E proprio per la loro capacità di “illustrare in modo eccezionale il riflesso della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale nel Delta del Po”, sono riconosciute tra i luoghi patrimonio dell’umanità Unesco.
Di queste delizie, tra la città e la campagna, se ne contavano oltre 50; oggi molte di queste sono andate distrutte, altre non sono più visitabili, ma quelle ancora intatte sono capaci di sorprendere il visitatore, che le scorge in tutta la loro magnificenza isolate nelle campagne o all’interno dei centri abitati.
Tre di queste si trovano tra i comuni di Tresignana e Copparo, a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra. La Delizia di Copparo è l’attuale sede del Comune, e quindi non aperta liberamente alla visita del pubblico; situata nel centro storico del paese, si presentava come un castello turrito e fu frequentato da Niccolò III e da Borso d'Este con le rispettive corti. Sotto Leonello d'Este furono realizzati affreschi, ora perduti, da parte di Nicolò Panizzati. Dopo essere stata saccheggiata e gravemente danneggiata dai Veneziani nel 1482, Ercole II ne commissionò la ricostruzione all'architetto Terzo dé Terzi che, tra il 1540 e il 1547, eresse un sontuoso palazzo con quattro torri angolari ed ampie sale affrescate da Benvenuto Tisi da Garofalo e Girolamo da Carpi. Purtroppo, però, nel 1808 fu gravemente danneggiato da un incendio e parzialmente demolito. L’intero corpo centrale dell’edificio è una ricostruzione del XIX secolo, mentre l’unico elemento di particolare pregio storico è la Torre Estense esterna sul retro del Palazzo, sede della biblioteca “Anne Frank” e dell’adiacente Galleria Civica di Arte Contemporanea che si colloca nelle ex prigioni Alda Costa. Posta a nord della Villa, questa torre aveva funzioni di osservazione verso il Po per paura delle frequenti scorribande di truppe veneziane. I lavori di ristrutturazione avvenuti negli anni ‘80 hanno posto in luce alcuni aspetti strutturali di notevole interesse storico, come l’esistenza dell'ingresso principale che conferma proprio l'orientamento generale della Delizia verso il fiume.
Nell’adiacente campagna, sulla sponda sinistra del Po di Volano, si erge, invece, la suggestiva Villa chiamata La Mensa. Fu edificata per volontà di Bartolomeo della Rovere, vescovo di Ferrara dal 1474 al 1495 e nipote di papa Sisto IV e, pur essendo stata modificata nel Seicento e nel Settecento, presenta ancora molti caratteri quattrocenteschi. La Villa, in realtà, non fu mai un bene degli Estensi, ma è collegata a casa d’Este per i personaggi illustri che la frequentarono e per coloro che la usarono come residenza, soprattutto i Vescovi della dinastia. E’ Patrimonio Unesco come tutte le Delizie Estensi ed è l’unica, ad oggi, ancora raggiungibile via acqua come all’epoca della costituzione. Di recente ristrutturazione, la Villa è aperta al pubblico ed è raggiungibile via acqua sul Po di Volano grazie alla recente realizzazione di un nuovo approdo. Entro la fine del mese di febbraio verrà inaugurata anche una nuova pista ciclabile interconnessa con l’itinerario VenTo (il collegamento Venezia-Torino con passaggio del fiume Po a Ro Ferrarese) in modo da porre la Delizia al centro di un’esperienza turistica a tutto tondo. Sempre a ridosso della primavera, domenica 17 marzo, è prevista un’apertura straordinaria della Villa per visitare, in compagnia di una guida specializzata, i suoi suggestivi ambienti e conoscere le storie che l’hanno vista protagonista.
A circa tre chilometri dal centro di Copparo, si trova anche la tenuta di Zenzalino, azienda agricola di 650 ettari all’interno della quale sorge l'omonimo Palazzo risalente al XV secolo, riedificato poi nel corso dell’Ottocento ed attualmente dimora privata, quindi non visitabile. Attorno al 1434 tale tenuta venne assegnata a Bartolomeo Pendaglia, secondo fonti l’uomo più ricco di Ferrara e vicinissimo al marchese Nicolò III d’Este, che qui a Zenzalino aveva ampliato e decorato la villa. All’interno della proprietà vi è anche un famoso allevamento di cavalli da trotto dove, nel 1995, nacque il famoso Varenne.
Nel comune di Tresignana, a circa un chilometro dal centro abitato di Tresigallo, città nota per la linearità dell’impianto urbanistico e per le architetture razionaliste degli anni Trenta del ’900, sorge infine Palazzo Pio. Questo meraviglioso palazzo risale al periodo tra il 1517 ed il 1531 grazie ad Alessandro Feruffino, capitano delle milizie del duca Alfonso I d’Este, che ne commissionò l’edificazione. La struttura del palazzo, composto da un corpo centrale a due piani e una torre laterale, fa pensare ad un centro padronale o a una delizia extraurbana utilizzata come residenza di caccia. La proprietà, in assenza di eredi diretti, venne affidata nel 1653 al cardinale Carlo Pio di Savoia, in seguito ai nipoti e poi venduto ad una lunga serie di proprietari sino al XX secolo. Nel 2009 è stato acquistato dal Comune divenendo proprietà dei tresigallesi. Recentemente ristrutturato, il palazzo è visitabile in occasione di iniziative speciali o su richiesta. Inoltre, per volontà del Comune, la Delizia vuole divenire il fulcro di attività legate al mondo delle arti: oltre a mostre di pittura e scultura, infatti, il Palazzo si pone come punto di riferimento e sede di progetti di residenze d'artista e relative opere di restituzione dei maestri che qui hanno dimorato, e sono in programma anche progetti di campus teatrali per i più piccoli e le giovani generazioni.
Per gli amanti della cultura, quindi, si tratta di un percorso di visita da mettere assolutamente in agenda per scoprire quattro meravigliose architetture e comprendere qualche dettaglio e sfumatura in più sulla suggestiva ed affascinante storia della signoria estense.
(Comunicato stampa)
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