lunedì 25 settembre 2023

Parlare e scrivere di Cinema, a Ferrara con la maiuscola

 

I cinefili ferraresi (e non) saranno lieti di poter leggere “Ossessione e il Neorealismo”, a cura di Paolo Micalizzi. Si tratta del volume, che raccoglie gli atti del convegno organizzato lo scorso maggio per celebrare gli ottanta anni della prima proiezione in sala del film di Luchino Visconti, che ha dato inizio al cinema neorealista.

Micalizzi è critico e storico cinematografico di lungo corso, che da decenni si divide tra articoli (su quotidiani e riviste di settore), libri (una quindicina, di cui alcuni fondamentali per conoscere il cinema ferrarese), direzione di festival e rassegne (Premio e Forum Fedic alla Mostra di Venezia, per citarne uno) e l’elenco potrebbe ancora continuare. Con questo agile volume dimostra ancora una volta che è possibile trattare di cinema anche senza lustrini e paillettes, con la voglia di approfondire criticamente e gustare a pieno il film.

Così ha iniziato la collaborazione con il Circolo dei Negozianti di Ferrara (dove dirige il Centro Documentazione, Studi e Ricerche sul Cinema Ferrarese), aprendo un canale diretto con gli appassionati della settima arte (a partire dal presidente Paolo Orsatti e dal vice Riccardo Modestino), con i quali (ma ovviamente l’attività è aperta a tutti) esplorare a vari livelli le opere di qualità.

Così ha raccolto a maggio una serie di esperti di calibro e adesso, appunto, pubblica gli atti di quel convegno primaverile.

Sfogliando le pagine, ecco le relazioni di Adriano Aprà, storico del cinema e regista, che sviluppa un ampio confronto con gli altri antecedenti del neorealismo; Stefania Parigi (Università degli Studi Roma Tre) che racconta attori e personaggi del film; Alberto Boschi (docente di Storia del Cinema presso l’Università di Ferrara) che tratta della fortuna e sfortuna critica di “Ossessione”; Roberto Lasagna, saggista e critico cinematografico, che ci illumina sul rapporto tra Visconti e i suoi cinefili; infine gli interventi del moderatore Michele Canosa (Dams di Bologna) e di Alberto Barbera, il direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che ha introdotto la proiezione del film lo scorso maggio.

Una esperienza coinvolgente, un viaggio dentro la pellicola, anche un percorso dietro lo schermo, ma di certo una bella occasione per pensare e parlare di Cinema con la maiuscola.

(Domenico Allocca)



martedì 19 settembre 2023

Ucraina e grandi temi al Ferrara Film Festival

 

Il “Ferrara Film Festival” alza il livello: da sorrisi e passerelle di star a lacrime e amara riflessione sui grandi temi. Nella quarta giornata sul palcoscenico del Teatro Nuovo salgono le suore ucraine, protagoniste del documentario “Sisters of Ukraine” di Mike Dorsey. Con la semplicità e la forza di chi ben conosce la sofferenza, lanciano un forte invito a non dimenticare la tragedia in atto, per non smettere di tentare tutto ciò che è possibile per sostenere l’Ucraina. Eppure, mentre scorrono le immagini del reportage, la sensazione più forte è proprio quella di essere di fronte a una immane catastrofe contro la quale poco si riesce a fare. Le immagini raccontano la disperazione ma anche la forza di un popolo, che vive un terribile dramma e il ruolo delle suore, che danno coraggio e aiuto alle popolazioni martoriate dalla guerra con un luminoso sorriso. Esse sono probabilmente l’emblema di come affrontare la drammatica situazione.

Partito sabato scorso con il premio alla carriera a Giancarlo Giannini, il Ferrara Film Festival è a metà del suo percorso e oggi ha proposto anche "Living", un inno alla vita del regista Oliver Hermanus. Pur non essendo uno dei film in concorso all'interno della vasta programmazione del festival, è stato presentato questo pomeriggio nella Retrospettiva "Cinema e salute", dopo la tavola rotonda sulle cure psicosociali in oncologia. Il film tratta di un grigio burocrate in una grigia Londra che scopre di avere un male incurabile e con l'avvicinarsi della morte comprende il valore della vita.  Interpretata da un meraviglioso Bill Nighy, l'opera riesce a comunicare con eleganza e dolcezza, la terribile scoperta del protagonista: aver smesso di vivere ed essersi consegnato a poco a poco a una esistenza da zombie (è proprio questo il soprannome, che una impegata del suo ufficio gli ha affibbiato) senza rendersene conto. E quando la morte bussa irrimediabilmente alla sua porta,  egli vuole reagire, tornare in vita prima di scomparire del tutto. Il resto è tutto da scoprire vedendo il film, che scorre delicatamente con un ritmo dolce, quasi una favola con accenti malinconici e innumerevoli spunti di riflessione.

Domenica, invece, il festival si è dedicato più intensamente alla città che lo ospita, presentando il film "L'incantevole Lucrezia Borgia",  interpretato da Lucrezia Lante della Rovere con scelte stilistiche decisamente originali e una lettura 'storica' non sempre condivisibile. Inoltre sullo schermo del Teatro Nuovo è stato proiettato "Tre storie in bottiglia" del regista ferrarese Giuseppe Gandini.
Continuano anche gli incontri con vari personaggi del cinema italiano e internazionale,  che con piacere vengono a presentare le proprie opere personalmente al festival.
Intanto cresce l'attesa per l'avvicinarsi della serata finale di sabato, in cui verranno assegnati i dragoni.
(Domenico Allocca)

sabato 16 settembre 2023

Giannini premiato al Ferrara Film Festival

 

Il Ferrara Film Festival accende i riflettori consegnando un premio alla carriera a Giancarlo Giannini nel Teatro Nuovo, sabato sera. Ma nel pomeriggio l'attore viene accolto nello studio del sindaco nella residenza municipale. L'attore inizialmente scherza con elegante understatement, anche con un certo distacco, ma poi comincia a lasciarsi andare ed è un fiume in piena tra ricordi e piccole rivelazioni.  Ricorda che Spielberg ha dichiarato di essersi ispirato a "Miracolo a Milano " per la scena del volo dei ragazzi in bicicletta per il film "ET".
Rammenta l'impegno e le difficoltà per il film di Lina Wertmuller "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto". Riferisce di aver proposto di realizzare un remake di "Quattro passi fra nuvole", ma gli risposero che la sceneggiatura non era abbastanza americana, eppure dopo 24 anni fu girato dalla Fox.
Il prossimo anno sarà aperto a Ferrara lo " Spazio Antonioni" e l'attore parla di "Patire o morire": un film che il regista ferrarese avrebbe voluto realizzare con Giannini. Il critico e storico ferrarese, Paolo Micalizzi, che è presente all'incontro, evidenzia che sarà girato prossimamente in Brasile.
Giannini commenta che il premio del festival ferrarese è il 46.mo alla carriera che 《mi danno: non so più dove metterli. I ladri mi  hanno preso quelli in oro e gli altri me li hanno lasciati》.
Arriva poi l'attrice Manuela Arcuri, che riceve i complimenti di tutti e in particolare di Giannini, che ormai si sente a suo agio e conclude l'incontro con una raffica di battute di spirito.
All'uscita dalla residenza municipale Giannini incrocia una sposa,  che sottovoce chiede a suo marito"《Chi è?》, 《Un grande attore italiano》, risponde il coniuge.《Sarà,  non lo conosco》.
(Domenico Allocca)







Una serata francese a Ferrara

  In un palazzo Naselli Crispi illuminato a festa è andata in scena questo pomeriggio la rassegna di concerti organizzata dal conservatorio ...