domenica 9 luglio 2023

Ferrara cambia volto e diventa policentrica

Ferrara apre nuovi spazi di vivibilità, socialità e divertimento. Procede – così – verso il suo futuro di città moderna e policentrica.

Chissà quanti in queste sere di movida sulla Darsena di S. Paolo avranno pensato a come era quella zona solo qualche anno fa. Giovedì sera si passava dal concerto del percussionista Flavio Piscopo, sul molo Wunderkammer (nell’ambito di “Un fiume di musica”, una tra le tante iniziative organizzate dal vulcanico Roberto Formignani) alle svariate offerte gastronomiche collocate lungo il Volano, tra innumerevoli tavolini, originali poltrone di fieno, colorati tappeti e morbidi cuscini che hanno intrattenuto fino a tarda notte gli affezionati di un mojito, una birra e quattro piacevoli chiacchiere sotto la luna.

Ferrara può così contare su un altro polo di attrazione oltre al tradizionale sistema di piazze in centro storico. Si è trattato di un progetto di ampio respiro e lungo corso, iniziato dalla precedente amministrazione e portato a termine dall’attuale. Ma con il Piano Urbanistico Generale, si comincia a pensare a una Ferrara dal futuro policentrico, che sappia sfruttare i suoi stupendi spazi in modo più ampio e con il respiro di un centro urbano moderno e di livello più alto.

Rientra in questa logica anche il recupero di un’altra zona ancora poco valorizzata o, se vogliamo, quasi abbandonata: l’area di Foro Boario, dove sta per sorgere un nuovo impianto sportivo polifunzionale, finanziato con 3,5 milioni di euro di fondi PNRR. <<Si tratta - ha evidenziato Andrea Maggi, assessore allo sport del comune di Ferrara – di un investimento da primato per lo sport ferrarese. L’ultimo impianto costruito su area comunale in concessione (di durata trentennale) è stato infatti il Palagym nel 2004>>. Il palazzetto sarà completamente immerso nel verde con capriate in legno e un’area ristoro esterna, che si affaccerà su una piazzetta dedicata.

Ci spostiamo con la mente dalla parte opposta della città e cerchiamo di immaginare un altro futuro prossimo venturo: la caserma Pozzuolo del Friuli in via Cisterna del Follo. Alle erbacce e alle mura cadenti potrebbero essere sostituiti immobili riqualificati, parcheggi scambiatori e servizi commerciali, in questo modo la dolce vita cittadina troverebbe un altro punto di riferimento. In verità non tutti sono ancora d’accordo sul nuovo volto da dare a questa zona, ma il fatto, che si incominci a parlarne, lascia ben sperare che un angolo triste e abbandonato di Ferrara torni a rivivere.

(Domenico Allocca)

venerdì 7 luglio 2023

Ferrara alla riscoperta di Minerbi

 

E’ possibile salvare dall’oblio, in cui giace da decenni, un artista e dargli il risalto che merita? E’ la scommessa della mostra “Arrigo Minerbi, il ‘Vero ideale’ tra liberty e classicismo”, visitabile nel Castello estese da domani. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, presenta l’intera produzione dello scultore, collocandolo nel contesto artistico italiano di primo Novecento. Una ottantina di opere pittoriche e scultoree, alcune monumentali, che mostrano il potere dell’artista sulla materia: dal gesso al marmo, dalla pietra al bronzo e alla terracotta; bozzetti, modelli, opere finite e calchi, che permettono di fare luce anche sui riferimenti culturali del maestro.

Eppure chi cammina per Ferrara, soffermandosi a osservare anche le bellezze artistiche e architettoniche, è abituato a convivere con Arrigo Minerbi: sono familiari la “Vittoria del Piave” (nella Torre della Vittoria del palazzo municipale), il gruppo allegorico “Il Po e i suoi affluenti”(la maestosa fontana dell’Acquedotto) e le decorazioni di villa Melchiorri (in viale Cavour). Ma quanti ferraresi conoscono la storia e il valore di ciò che vedono, talvolta distrattamente? Ecco che la mostra tenta di colmare un vuoto, rendendo merito a un artista non ancora giustamente valorizzato e riconosciuto, non solo nella sua città ma anche in ambito nazionale. Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte e ideatore della mostra, afferma:<<E’ una restituzione di Ferrara a se stessa, vogliamo riportare Ferrara a Ferrara>>. Chiara Vorrasi, conservatrice responsabile delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e curatrice dell’iniziativa, evidenzia il valore del <<Fondo del Comune di Ferrara che conta 200 opere, donazioni dell’artista e della vedova>>. Un patrimonio da valorizzare, come è da valorizzare la figura di Minerbi, dotato di <<una sensibilità – sostiene Sgarbi - pari a quella di un poeta, di grande intensità spirituale: uno dei più grandi scultori italiani del Novecento>>.

Ma poi sono le opere esposte a parlare, restituendo la bellezza femminile, procace ma anche eterea, con il marmo che si scioglie nelle mani dello scultore per rendere il fascino e la grazia della donna, come solo i grandi artisti sanno fare.

Questa mattina, durante la presentazione della mostra, Sgarbi si aggirava tra le opere, osservandole con attenzione fin nei minimi particolari, sfiorandole e quasi accarezzandole, un Omero di foscoliana memoria, che erra “sotto le vostre antichissime ombre e brancolando penetrar negli avelli, e abbracciar (...) e interrogarle”.

La mostra sul rinascimento ferrarese, che ha chiuso da poco i battenti, ha registrato 70mila presenze, che si sono aggiunte ai 170mila visitatori di tutti i musei civici nei primi sei mesi del 2023.

Con Minerbi Ferrara punta ancora sul suo patrimonio artistico.

(Domenico Allocca)





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