venerdì 16 settembre 2022

Da Ferrara in treno fino in Messico

 

Il Ferrara Film Festival continua a condurre il suo pubblico in giro per il pianeta e a portare il mondo nella città estense. Ieri (15 settembre) è stato il film “Poderoso Victoria” a narrare una storia sospesa tra la rievocazione storica e la favola sudamericana, nello stile caro allo scrittore Gabriel Garcìa Màrquez. La trama è facilmente riassunta: in un paese sperduto tra i monti la ferrovia viene dismessa in seguito alla chiusura della miniera (unico motivo per tenere in piedi la linea ferroviaria) ed ecco che gli abitanti decidono di costruirsi da soli la loro portentosa locomotiva (quella, appunto, del titolo). Questa è la cornice che permette al regista Raùl Ramòn (presente in sala al cinema Apollo) di condurre lo spettatore in una dimensione affascinante e meravigliosa, in cui i personaggi (tutti ben definiti) danno vita a gag comiche e momenti drammatici, generando risate e commozione, incarnando speranze e dolori dell’umana esistenza. Così scorre sullo schermo la vita vera, condita con umorismo e mistero. La fotografia è densa e pastosa, sembra quasi di sporcarsi con l’olio degli ingranaggi del treno e di respirare l’aria polverosa degli splendidi paesaggi evocati. La colonna sonora accompagna le scene con enfasi, pathos e ironia secondo i colori della narrazione. Ramòn ha annunciato che presto il film sarà distribuito nella sale italiane e non ci meraviglieremmo se venisse accompagnato da qualche Golden Dragon Awards (il premio del FFF).

Poi l’attenzione si è spostata in Oriente con il film taiwanese “Hideout” (di Yen Kuang Chen), un Gomorra dagli occhi a mandorla, che narra vicende di droga, delinquenza e sangue. Con il corto australiano “A godless country” il regista Jesse Richardson ci porta in una selva desolata e acquitrinosa per seguire la triste esistenza di una famiglia sottoposta a sorveglianza armata.

Da menzionare anche “La luce oltre la gabbia”, cortometraggio girato da Giovanni Ambrosino tra le mura del carcere di Benevento. Affronta il delicato tema delle madri condannate e della sorte della loro prole, un film intenso, in cui si nota la recitazione spontanea e toccante delle recluse che hanno partecipato alle riprese.

Il Ferrara Film Festival sta portando anche tanti protagonisti del mondo della celluloide e della televisione tra le mura estensi, contribuendo a inserire Ferrara in un circuito cinematografico più ampio grazie agli incontri “Meet the stars”, ideati e condotti dal docente di Cinema e Televisione (Università Mercatorum), Gianluca Melillo Muto. La showgirl Miriana Trevisan (mercoledì 14) ha dichiarato:<<I miei ricordi sulla città risalgono a quando studiavo, anni bellissimi tra qui e Bologna. A Ferrara si avverte un profondo senso di cultura diffusa. L’Emilia Romagna si distingue per una grande forza di volontà nel riuscire a farcela sempre con le proprie forze, come il Ferrara Film Festival che nasce dal privato con grandi capacità di emergere e di fare strada>>.

Intanto si avvicinano le premiazioni: domenica 18 saranno svelati i Golden Dragon Awards nella cornice del Teatro Nuovo.

(Domenico Allocca)

Una scena tratta da "Poderoso Victoria "



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Ferrarah, ah, ah

Non aprite quella...finestra. Le ultime parole famose:《Che cosa vuoi che succeda, ho messo il lucchetto!》.