Attraversare corridoi e sale di Time Space Existence a Venezia è una esperienza stimolante: vuol dire immergersi nel volgere di poche decine di metri nelle architetture, che punteggiano il nostro pianeta a centinaia di chilometri di distanza. Un viaggio nella conoscenza, che si rinnova ad anni alterni, poiché si aggancia alla Biennale dell' Architettura di Venezia, ma riesce anche a vivere di vita propria.
Nei due palazzi (Mora e Bembo) e ai Giardini della Marinaressa ecco aprirsi allo sguardo dei visitatore le straordinarie opere di architetti, designer, ricercatori e urbanisti che, costruendo gli edifici che abitiamo oggi, plasmano il nostro futuro.
In questa edizione l' obiettivo è stato quello di mostrare come la rigenerazione di aree deteriorate del pianeta sia possibile e, anzi, possa raggiungere risultati sbalorditivi, cambiando la qualità di vita di migliaia e talvolta milioni di persone, anche gratificando il gusto del bello oltre che mirando a comodità, dinamicità e funzionalità.
E ancora: ecco esposti i materiali da costruzione, che danno consistenza alle visioni dei tecnici. Anche in questo caso lo stupore stimola chi osserva (e tocca con rispetto) oggetti dalla forme più strane, che diventano finestre, pareti, pilastri e strutture portanti degli edifici contemporanei. Imponenti i numeri di questa settima edizione, organizzata da European Cultural Centre: 207 partecipanti da 52 paesi per affrontare i temi del Riparare, Rigenerare e Riutilizzare.
Ancora pochi giorni di apertura al pubblico (fino al 23 novembre) e poi il fantastico team, guidato da Rachele De Stefano, sarà di nuovo al lavoro per costruire lo show del 2027. in arrivo nuove meraviglie a spasso per il pianeta.
(Domenico Allocca)










